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Bonus Psicologo: aggiornamenti ottobre 2024

06.11.2024

Il Bonus psicologo è un sostegno economico istituito nell’anno 2022, corrisposto dallo Stato per le spese legate a percorsi di psicoterapia. Finanziato inizialmente con 25 milioni di euro, è stato richiesto da oltre 400.000 cittadini. Solo 41.647 domande sono state accolte, causa esaurimento fondi. L’anno successivo il bonus viene reso strutturale, ma finanziato con 10 milioni di euro sia per l’anno 2023 che per il 2024. Il Governo con il Decreto Omnibus approvato il 30 settembre aggiunge 2 milioni di euro e il fondo per l’anno 2024 è quindi di 12 milioni. A inizio settembre 2024 l’Inps ha comunicato di aver accolto appena 3.325 richieste su 400.505 presentate. Neanche l’1 %. I 25 milioni di euro investiti dallo Stato nel 2022 hanno prodotto 312 milioni di risparmi in ore di assenza dal lavoro.

Bonus Psicologo: come fare richiesta
Al momento il bonus psicologo 2024 non è ancora richiedibile ed è probabile che si avranno notizie nel corso del 2025. Infatti, per ottenere il bonus 2023 l’Inps ha aperto una finestra tra i mesi di marzo e maggio 2024. Nel frattempo, chi ha presentato la domanda per ottenere il bonus psicologo entro lo scorso 31 maggio, può controllare sul sito dell’Inps l’ottenimento del contributo per le sessioni di psicoterapia. E’ utile sottolineare che si sta facendo riferimento alle sedute di psicoterapia che si terranno d’ora in avanti, ma che sono finanziate con i fondi destinati dallo Stato per il 2023. Il bonus viene erogato direttamente ai professionisti che offrono la prestazione. Quindi, bisogna sempre far riferimento ai medici che si sono registrati sul portale Inps nella sezione dedicata a questa misura.
 

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legge di bilancio

Buonomo: “La manovra è insufficiente per rispondere alle sfide del Paese”

04.11.2024

La manovra è insufficiente per rispondere alle sfide del Paese.

La Legge di Bilancio 2025 è totalmente insufficiente per rispondere alle attuali sfide del Paese e per migliorare le condizioni di vita delle persone.

Le politiche in materia di fisco, previdenza, sanità e welfare non garantiscono un reale sostegno alle famiglie e non affrontano i problemi reali del precariato, della povertà lavorativa e delle disuguaglianze territoriali.

Oggi abbiamo espresso i motivi per cui siamo nettamente contrari a questa manovra e abbiamo spiegato le ragioni per cui abbiamo deciso di avviare la nostra mobilitazione sindacale, che porterà allo sciopero generale del 29 novembre.

Leggi la dichiarazione completa della Segretaria Confederale UIL, Vera Buonomo

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Bombardieri: “Sciopero proclamato perché l'Italia ha bisogno di risposte concrete”

04.11.2024

“Abbiamo proclamato uno sciopero generale perché siamo convinti che le condizioni reali del Paese abbiano bisogno di risposte concrete”. Alla vigilia dell’incontro con il governo a Palazzo Chigi, il segretario generale della Uil, PierPaolo Bombardieri, torna sulle ragioni dello sciopero e lo fa rispondendo a una domanda in occasione della trasmissione “Restart”, in onda questa mattina su Rai3.

“Il recupero della perdita del potere d’acquisto del 16% di salari e pensioni è una priorità e, poi, ci sono i temi della sicurezza sul lavoro, del fisco, della sanità e delle pensioni: su questi punti - ha sottolineato Bombardieri - i sindacati che hanno proclamato lo sciopero si ritengono insoddisfatti. Questo è un Paese complicato: qualche anno fa, qualcuno dava la colpa ai sindacati per la mancata crescita dei salari, ma - ha rimarcato il leader della Uil - ora che stiamo facendo una battaglia per far recuperare la perdita del potere d’acquisto veniamo definiti estremisti. Peraltro, la conferma del cuneo fiscale, non fa crescere i salari, ma consolida solo quello che è già in busta paga, cosicché quella di gennaio 2024 sarà uguale, se non addirittura di poco inferiore, a quelle di quest’anno. Ad oggi - ha concluso Bombardieri - non ci sono i margini per modificare la manovra, che è stata presentata come blindata, e il confronto con il governo di domani sera, purtroppo, partirà da questo presupposto”.
Roma, 4 novembre 2024

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Certi fantasmi non li vogliamo più vedere

31.10.2024

Continua senza sosta la nostra campagna “NO AI LAVORATORI FANTASMA”, per combattere la piaga del precariato e di tutti quei lavoratori invisibili che non hanno nessuna tutela e stabilità o sicurezze per il futuro. In occasione dell’appuntamento di Halloween rilanciamo questa grafica, per ricordare che certi fantasmi non li vogliamo più vedere.

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Rivalutazione pensioni minime - 10 centesimi al giorno, 3 euro al mese. NO COMMENT!

23.10.2024

“Sulla rivalutazione delle pensioni minime direi NO COMMENT.” Così commenta Carmelo Barbagallo, Segretario generale Uil Pensionati. Eravamo certi che la rivalutazione sarebbe partita da 614, 77 euro, ossia l’importo minimo di 598,61 con l’incremento del 2.7% previsto per il 2024. Sapevamo che si trattava di un incremento transitorio ma tutte le indiscrezioni facevano presagire che sarebbe stato confermato. Non è stato fatto neanche questo, quindi l’aumento per quest’anno sarà di circa 3 euro, 10 centesimi al giorno. Su questa norma c’è poco da dire ma per aumentare il potere d’acquisto delle pensioni c’è molto da fare.”

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RED 2024

17.10.2024

RED 2024: sono state avviate con l’Inps le attività di elaborazione e trasmissione delle domande Modd. RED ed INVCIV attraverso gli sportelli CAFUIL. Per i soggetti titolari di prestazioni erogate dall’Inps e collegate al reddito, sussiste un obbligo dichiarativo annuale che permette all’Istituto di verificarne i requisiti. In particolare: attraverso il modello RED 2024, il pensionato deve dichiarare all’Inps i propri redditi con riferimento all’anno 2023 se non interamente comunicati al fisco e, nei casi previsti dalla legge se rilevanti, quelli del coniuge e dei componenti del nucleo. Attraverso il modello Sollecito RED 2023, il pensionato viene invitato a dichiarare i propri redditi con riferimento all’anno 2022 in quanto non precedentemente adempiuto nei termini del 29.02.2023.

Attraverso il modello INVCIV, i soggetti beneficiari di pensione sociale, assegno sociale o assegno sociale sostitutivo di invalidità civile, devono comunicare la sussistenza dei requisiti previsti dalla normativa di riferimento, in particolare nel mod. ACC.AS/PS, la permanenza del requisito di stabile residenza continuativa in Italia.

La scadenza di presentazione dei modelli è stabilita per entrambi, al 28 febbraio 2025.

RED 2024: cosa succede in caso di mancato adempimento? Comporta la sospensione delle prestazioni in essere per il pensionato/beneficiario.
Presso le strutture CAFUIL sarà possibile verificare l’obbligo di presentazione dei modelli e scaricare la matricola rilasciata dall’Inps necessaria all’elaborazione dei modelli stessi. Per i modelli RED, l’Inps non invia preventiva comunicazione cartacea al pensionato ma solo un sollecito in caso di inadempienza.

Per i modelli INVCIV, invece, l’Inps invierà comunicazione in un secondo momento per invitare l’invio della comunicazione obbligatoria a chi non avesse ancora provveduto.

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Rivalutazione delle pensioni “Bene Giorgetti ci auguriamo mantenga quanto detto”

16.10.2024

Rivalutazione delle pensioni “Accogliamo con favore le dichiarazioni del Ministro Giorgetti sulla rivalutazione delle pensioni, ci auguriamo che mantenga quanto annunciato.” Così il Segretario generale Uilp Carmelo Barbagallo commenta le parole del Ministro Giorgetti che in conferenza stampa ha annunciato lo stop al “meccanismo di sterilizzazione” e “la rivalutazione piena delle pensioni”. “Se non vediamo non crediamo, speriamo però che finalmente sia chiaro al Governo che la rivalutazione non è un aumento, ma un parziale adeguamento all’inflazione dell’anno precedente e l’unico modo per mantenere il potere d’acquisto delle pensioni, massacrate da anni di blocchi dell’indicizzazione.”
Roma, 16 Ottobre 2024

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74^ Giornata Nazionale dedicata alle vittime degli incidenti sul lavoro

13.10.2024

Per tutti noi un momento di riflessione, commemorazione e di mobilitazione. Bisogna dire basta a questa strage continua; a quelli che non ci stancheremo mai di chiamare OMICIDI. Non si può anteporre il profitto alla vita umana, uccidendo persone, distruggendo famiglie e affetti. Per la UIL “Zero Morti sul Lavoro” non è solo uno slogan ma la battaglia più importante affinché il lavoro sia vita, benessere, progresso. Continuiamo a chiedere provvedimenti concreti come l’istituzione di una procura speciale e l’introduzione del reato di omicidio sul lavoro. Dedichiamo un pensiero sentito a tutti coloro che hanno perso la via sui posti di lavoro e alle loro famiglie.

Il nostro obiettivo non è diminuire, non è ridurre, ma azzerare.
BASTA OMICIDI! Zero morti sul lavoro.

 

 

 

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Il Segretario organizzativo Pasquale Lucia ci parla del terzo Settore e delle nostre Associazioni Federazione Nazionale ADA e ADA CON

08.10.2024

3️⃣ Minuti di... Terzo Settore
➡ Nel video, il Segretario organizzativo Pasquale Lucia ci parla del terzo Settore e delle nostre Associazioni Federazione Nazionale ADA e ADA CON

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VACCINAZIONE ANTINFLUENZALE in calo!

04.10.2024

La vaccinazione ci protegge aiutandoci a rimanere sani e attivi.

Vaccinarsi significa proteggere noi stessi e chi ci circonda!

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1° ottobre Giornata internazionale delle persone anziane

30.09.2024

Il 1° ottobre è la Giornata internazionale delle persone anziane, istituita dall’Onu nel 1990. Di seguito una dichiarazione della Ferpa (la Federazione europea delle persone anziane e pensionate) e una dichiarazione congiunta Ferpa/Ces (Confederazione europea dei sindacati). È la prima volta che la Ferpa e la Ces formulano una dichiarazione congiunta per questa occasione e con questi contenuti.

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LOCANDINA SIT IN 25 09 2024

Uil e Cgil, il 25 settembre in piazza per contrastare il Ddl Sicurezza

24.09.2024

Mercoledì 25 settembre, dalle ore 16.30, saremo a Cagliari davanti alla prefettura - Piazza Palazzo - per contrastare una norma che ha il chiaro intento di azzerare la libertà e il diritto delle persone a manifestare il proprio dissenso, che introduce nuovi reati penali, e quindi il carcere, nei confronti di chi occupa strade, spazi pubblici e privati. Un ddl, quindi, che limita l’iniziativa e le mobilitazioni sindacali per difendere i posti di lavoro e contrastare le crisi aziendali e occupazionali. Che chiude in carcere le donne in gravidanza o con figli entro un anno di età, che introduce il reato della resistenza passiva rendendo impossibile ogni forma di dissenso pacifica, magari dovuta alle condizioni disumane di molte carceri. Un ddl che introduce nuovamente interventi ad impronta securitaria e di criminalizzazione quando si parla di migranti. Tutto questo mentre il Governo decide di abolire i crimini contro la pubblica amministrazione, spesso reati spia di infiltrazioni mafiose. Queste sono solo alcune ragioni per le quali saremo in piazza per contrastare un ddl pericoloso per la democrazia del Paese.

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